top of page

Il Cielo Preso a Pugni

Aggiornamento: 28 ott 2022


- Piccola premessa -

In questo testo è presente uno dei personaggi a cui sto lavorando di più negli ultimi anni. Quando lo creai ero in un gruppo di appassionati di scrittura, mi fu data come spunto la traccia: Parigi in un Ottocento distopico; la rivoluzione francese ha peggiorato le cose e l'inquinamento ha coperto il sole. Questo è l'inizio di una prima storia che creai.

Da lì ho proseguito a lavorare sul personaggio. Lei ha preso vita e ha continuato la sua strada.


_________



Sono le sei del pomeriggio, eppure è già sera. Il sole è coperto da così tanti strati di nuvole che la gente si è dimenticata del suo colore.



Non importa. Alla città non interessano né il giorno né la notte. A lei piace il fumo. È quello che ha preso il cielo a pugni e l'ha reso livido, nero. E la notte scende sempre prima del tempo. Arriva sola, quando nessuno l'aspetta. Non è mai davvero sola, in realtà. Tolto a lei il suo spazio e il suo tempo, hanno cacciato anche tante altre piccole ombre. E quelle, disperse con lei, vagano tra la spazzatura, cercano un rifugio.


Un pipistrello saltella intermittente nel cielo. Anche se è ancora pomeriggio, è giustificato nel buio innaturale delle strade di Parigi. Si è trasformata, la città delle rivoluzioni. O si è solo rivelata. “Liberté, Égalité, Fraternité”. Non sforzarti per guardarla bene, non serve. È proprio come appare.

È il mostro che già mormorava di essere da tempo. Ha scritto una pace di sangue, non resta altro su cui camminare. Vola alto, il pipistrello, sa dove andare, sfugge gli occhi altrui. Sì, copriti, ragazza! Bada bene a ciò che mostri. Almeno finora, quando è solo, in volo, nel pieno della primavera. C'è chi dice che il tempo non potrà più esser bello.

Ma il letargo è finito per le creature del bosco e forse anche per gli uomini. Hanno bisogno di uscire, non c'è più niente di cui aver paura. Tantomeno di una macchia nera tra le pieghe delle nuvole. È solo un animaletto. Buono da schiacciare. Anche su due gambe lei somiglia spesso a una belva. Ma le fiere non devono essere buone o cattive, mentre i modi gentili che le prescrivono tutti, ecco, a lei spesso mancano. Un paio di operai fuligginosi, in cammino verso casa, la notano alzando lo sguardo. Uno di loro biascica parole d’odio, chiarissime e che lei percepisce, le tirano contro un sasso. “Liberté, Égalité, Fraternité”, ma ai mostri non è destinato niente della preziosa trinità. Non è per questo che lei è senza pietà, però. È che è troppo sforzo cercarci un senso. Tutto è una partita a dadi nelle mani di un pessimo oste, puoi solo sperare che non si sia grattato le palle prima di servirti. E accettare quel che ti viene, senza scomporti troppo. Quei dadi nessuno ha modo di truccarli, tanto. Il volo singhiozzato della creatura si ferma in una stradina nera come lei. Lì il pipistrello diventa una donna. Le ali appuntite sapevano di carbone, lo stesso colore della lana grezza che le copre la fronte. Eppure la cosa più tetra che si può vedere in lei è il colore storto nei suoi occhi. In un istante il candore della sua mano sbuca dal buio della stradina, acchiappa la manica di un uomo ignaro. Un attimo prima vendeva baguette per due soldi all'angolo di fronte al vicolo, ora è sparito.

Per prima cosa gli tappa la bocca. «Non ti farò nulla.» Non gli farà nulla? La voce femminile è roca, trilla come se volesse trascinarlo giù, nelle viscere. «Anzi, ti pagherò quindici franchi, se mi farai un piccolo semplice favore.» Solo ora scopre la bocca dell’uomo che ancora per riflesso si dibatte come un pesce tra le sue grinfie.

Ora la vedi, ora si mostra. Quel colore storto degli occhi sorride all'uomo. Le naturali striature che dividono le iridi azzurre sono specchi spaccati. Ogni pezzo, una realtà diversa. Ma tutte vere. Forse quando sorride lei sa di non piacergli. Sa che non gli piacerà mai. L'uomo può cogliere a malapena i tratti della sua figura, ma abbastanza perché la fronte gli si riempia delle rughe di un vulcano rabbioso. Che stai facendo? Perché? Il viso della donna che l'ha trascinato lì è delicato. Una statua di linee sciolte e sinuose. Con quel bel volto potrebbe essere una fanciulla gentile e a modo, è quello il suo posto. Non sei al tuo posto.

Potrebbe essere fatta di miele. Eppure eccola lì: il modo in cui guarda, l'inclinazione del suo collo, le mani che si sfregano. Tu mi disturbi. Mi disgusti.


Quella fame vitale e ambiziosa che lei ha dipinta sul viso scortica. Non piace a nessuno.

La lama dei denti a sciabola si intravede e il corpo del venditore si scuote con la frenesia di chi ha un ragno sotto i vestiti.

Ma alla fine dei conti lei non accenna a muovere un dito. È placida, serena.


Gli occhi cercano nelle profondità dell'uomo, mentre il volto si protende verso di lui, torcendo il collo come un serpente. « ... Oppure posso sempre… a te la scelta.»


Sì, in effetti c'è ben poca scelta. Ma ci sono uomini che avrebbero accettato di morire pur di non aiutare un mostro. Perché chi stringe così forte, chi guarda così tagliente, umano non può essere. Certo, dipende da ciò che si intende per umano.

La fortuna oggi è dalla sua parte però. Qualsiasi sia la ragione, l’uomo accetta, farà quello che gli è stato chiesto: comincia a spezzettare il pane in briciole e i colombi accorrono, a stormi a momenti, mentre il venditore li porta verso un piccolo portone di legno. Una grande chiazza di uccelli si muove e copre il percorso. Lei si chiude nel mantello, saetta dentro la nuvola dei volatili, si mischia a loro. Si sente invisibile davvero. Peccato che duri poco.

Raggiunge il battente d'ottone. Bussa in fretta, chi arriverà si troverà davanti il volto di una ragazzina. Ma intorno ai suoi occhi è cerchiata la delusione di chi è morto troppo tempo fa.

Chissà.

Che cosa ti rende un vampiro? È la bestia a decidere o l'umana di una volta? Non importa, ha smarrito la persona che era. Lei e i sogni di un'esistenza priva di catene. Ma quando perdi tutto così giovane ti convinci che non puoi sfuggire al mondo. Puoi morire e tornare in vita, ti illudi di scappare dal passato. Ma in realtà sei già in trappola.

La libertà è un sogno in vendita. Acquista le sue imitazioni! Nell’ombra brillano, diamanti, alla luce sono tagliole. -✤-

128 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Komentáře


bottom of page