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La Maledizione della Scimmia di Giada



Alcune immagini all'interno della versione cartacea del racconto.

 


Beatrice, Osvaldo, Licia, Veriteru, Roc... Sono tutti qui dentro, insieme a qualche altro sogno sparso.


Una storia in cui ho messo tanti pezzi di me dall'infanzia ad oggi, fatta di dolcezza, delle temibili maledizioni della vita quotidiana e di come provare a superarle.


Ad essa devo molto, è il primo libricino che pubblico col mio nome sopra, dopotutto.

Ma non è solo questo. Prima di plasmarlo avevo una paura molto specifica: che dovessi mettere la mia passione per la scrittura al guinzaglio.

Sono sempre stata una creativa molto prolifica, l'ho visto con il teatro quando ci lavoravo a tempo pieno: mi veniva spontaneo e restava un gioco, senza escludere la serietà dell'impegno, perché quando amo qualcosa ci metto dedizione.


Poi ho iniziato a prendere la scrittura come un ambito professionale e mi sono ritrovata tempestata da input che mettevano pressione da tanti punti di vista. Uno tra i vari era "fatti identificare per un genere". Ma io sono una pentola in ebollizione, come direbbe un famoso saggio di una canzone latinoamericana "non me puedo contener".


La Scimmia di Giada è un racconto nato per gioco, per la voglia di rovesciare un titolo apparentemente così epico e renderlo una storia scherzosa e appassionante (almeno nelle intenzioni). Ma mi ha fatto anche dire: "smettila di pensare e scrivi", perché ero consapevole che ho provato a farmi identificare con l'horror su instagram e che di horror questa storia abbia ben poco. Non mi è importato nulla. Ho sentito che queste pagine dovesse nascere e basta. Anzi, ne avevo bisogno. La Maledizione della Scimmia di Giada mi ha dimostrato che chiudere la mia creatività in un genere non funziona. Perché la cosa bella è che questo racconto è stato accolto da tanti, ho visto curiosità, vivo e sincero interesse, affetto persino, è stato incredibile.


È bello sapere che anche in questi tempi fatti di schemi e pianificazioni agire in modo semplice e personale possa essere ancora una carta vincente.


È una lezione che mi ha dato chi mi legge e mi supporta, una lezione di quelle rare ed emozionanti che quando le becchi a scuola non le scordi più e a volte ti fanno prendere grandi scelte.


Grazie per tutto questo, non lo dimenticherò.



 

Qui inserirò il link per il racconto, in modo che sia sempre reperibile. Se volete dirmi che cosa ne pensate scrivetemi o, ancora meglio, lasciatemi una recensione. Sono apprezzate e importanti per me!




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